7 hobby che rendono più intelligenti

Intelligenti non solo si nasce, ma lo si può anche diventare praticando specifiche attività. Sembra scontato, ma la conferma arriva da alcune ricerche scientifiche: dalla musica alla lettura, dalla meditazione all’esercizio fisico, ecco alcuni passatempi che hanno il merito di sviluppare nuove sinapsi nel cervello.

LEGGERE. Non importa cosa stiate leggendo, l’importante è non perdere questa sana abitudine. Divorare libri e leggere giornali è una delle armi migliori per mantenere attivo il cervello e rafforzare le competenze intellettive. Infatti quando si legge, oltre a ridurre sensibilmente lo stress giornaliero, si sviluppa l’immaginazione e si impara ad apprendere in modo complesso e strutturato una serie di contenuti che possono tornarci utili anche al lavoro o nelle relazioni con gli altri. Il risultato? Leggendo si migliorano tutti e tre i tipi di intelligenza: fluida (problem solving), cristallizzata (capacità di usare conoscenze ed esperienze già presenti nella memoria) e sociale (capacità di relazionarsi in modo efficace e socialmente compatibile).

SUONARE UNO STRUMENTO MUSICALE. Diverse ricerche, hanno confermato che suonare uno strumento musicale stimola il cervello e gli permette di generare nuovi collegamenti tra neuroni. Praticando questa attività si rafforza in particolare il corpo calloso, ovvero la spessa lamina di fibre mieliniche che collega i due emisferi. Quando si suona uno strumento si esercitano la memoria, la creatività, le competenze motorie e analitiche: insomma, la musica è un vero toccasana per la nostra intelligenza.

ESERCITARE IL CERVELLO. Quando si compone un puzzle o ci si spacca la testa per riuscire a completare quel sudoku difficilissimo, non si sta sprecando tempo prezioso, anzi. Esercitare il cervello con questo tipo di giochi equivale a farlo partecipare a delle intense sessioni di ginnastica. Il principale effetto positivo di questo “stretching cerebrale” è lo sviluppo della neuroplasticità, la capacità del sistema nervoso di modificare l’intensità delle sinapsi, generarne di nuove ed eliminarne altre. A livelli maggiori di neuroplasticità corrisponde una migliore capacità di apprendimento e di relazione e una minore probabilità di incorrere in problemi di depressione e ansia.

IMPARARE UNA NUOVA LINGUA. Parlare due o più lingue permette al cervello di mantenersi elastico, sviluppando competenze di problem solving e di ragionamento creativo. Ma soprattutto imparare una lingua diversa dalla propria ritarda il processo di declino dei neuroni: in una parola il cervello si mantiene “giovane” più a lungo e impara a vedere il mondo da angolazioni insolite.

FARE ESERCIZIO FISICO. È risaputo: fare sport ha effetti positivi su mente e corpo, ma solo se l’esercizio fisico viene praticato con costanza e non solo sporadicamente. È stato provato infatti che la ripetizione di sessioni di movimento aumenta la quantità di neurotrofina BDNF presente nel cervello, nello specifico nell’ippocampo. Questa sostanza è una proteina essenziale per la vita di alcuni neuroni del sistema nervoso centrale e periferico, che ha il merito di determinare la crescita e la differenziazione di nuovi neuroni e sinapsi. A beneficiare di questo effetto sono soprattutto la memoria a lungo termine e la capacità di apprendimento e di elaborazione delle conoscenze.

MEDITARE. Da una ricerca condotta dal professore di psicologia e psichiatria americano Richard Davidson per studiare come varia l’attività cerebrale del Dalai Lama e di alcuni monaci buddisti, è emerso che la meditazione sviluppa alcune funzioni potenziali del cervello, che altrimenti rimarrebbero inutilizzate. In particolare, la concentrazione che si ottiene meditando permette di controllare alcuni stati d’animo e di scegliere quale provarne in un dato momento, conferendo a chi pratica questa disciplina un autocontrollo più forte su pensieri ed emozioni. E gli effetti benefici della meditazione non finiscono qui.

SVILUPPARE MEMORIA CUMULATIVA. Siete abituati a fare le cose all’ultimo momento a scuola o al lavoro? Studiare o svolgere determinate mansioni con costanza di giorno in giorno permette a ciò che si apprende di sedimentarsi nella memoria, per poi riemergere una volta che se ne avrà bisogno. Al contrario, uno studio affrettato e nozionistico non avrà alcun effetto benefico sull’intelligenza. Se non siete più studenti, per esercitare la vostra memoria cumulativa iniziate ad appuntare su un quaderno le vostre osservazioni giornaliere, segnate ciò che avete fatto o dovete ancora fare, oppure datevi allo studio di una nuova lingua.