Google Maps, come funziona sotto?

Sotto le strade e le immagini satellitari ci sono strati di informazioni che non vediamo, ma che rendono Google il gigante da battere nel business delle mappe.

C’è molto altro, dietro alle mappe di Google, rispetto a quello che si vede. Vie, numeri civici, incroci, immagini satellitari sono solo lo strato superficiale di quello che i suoi nuovi satelliti e le Google Car disseminate in giro per il mondo vedono sulle nostre strade: ce lo raccontano i nostri cugini americani che hanno dato una sbirciata ad Atlas, il software tramite il quale gli ingegneri della compagnia mettono insieme l’enorme mole di informazioni raccolte dal cielo e dalla carreggiata.

dentro-google-mapsIl progetto Ground Truth mette insieme raffinati algoritmi e lavoro manuale, contributi dagli utenti Waze e informazioni sul traffico inferite dal carico sulle celle telefoniche, immagini aeree e dati di Street View. Tramite le informazioni registrate grazie a quest’ultimo servizio, ad esempio, Google conosce la posizione dei numeri civici o degli esercizi commerciali anche quando questi non si sono registrati nel database: il software di riconoscimento testuale legge numeri e insegne e li traduce in dati geolocalizzati sulle mappe.

Non solo: anche cartelli stradali come stop e sensi unici vengono estrapolati dalle fotografie delle Google Car e integrati in strati delle mappe, invisibili agli utenti comuni ma utili a Mountain View per le indicazioni di navigazione. E quando gli algoritmi da soli non ce la fanno (come in questo caso: svolte e segnali di precedenza spesso sono dipinti sul manto stradale ed è facile che un occhio elettronico se li lasci sfuggire) interviene un team di operatori addestrati. Google non ne rivela il numero, ma è grazie a loro se tutti i pezzi del puzzle sono al loro posto.