Il dispositivo che fa PARLARE il vostro cane

E’ una sorta di Google Glass per cani, un wearable computer che aumenta le sue capacità di comunicare con noi e viceversa. Soprattutto, è un modo per educarlo a riconoscere i pericoli da cui è importante metterci in guardia. Ma questo è parlare? E lo vorremmo?

Cosa si può sognare di meglio di una pettorina hi-tech che consenta al nostro cane di parlare? Di farci capire esattamente cosa pensa in quel momento? E’ vero, chi vive con un cane sa più o meno sempre interpretare il suo pensiero – secondo un sondaggio Ap, ne è convinto il 70% dei proprietari. Tuttavia qualche volta capita che il cane inizi ad abbaiare e a guardarci fisso, lasciandoci senza la pur vaga idea di cosa gli stia passando per il cervello. Con questa imbragatura invece, sul display dello smartphone, o sul televisore, potrebbero comparire i suoi pensieri: “campanello”, “fame”, “palla”. Uhmmm, non proprio quel che avevo in mente dopo aver visto “Up” e la squadra di cani parlanti dello scienziato-pazzo.Sky-bite-600x335Il dispositivo messo a punto dall’Università del North Carolina però prevede anche un training grazie al quale il nostro migliore amico potrebbe imparare a “dire” cose che finora non sapeva neppure pensare: come, ad esempio, “c’è una perdita di gas”, “hai dei problemi di salute” (da tempo i cani vengono usati ad esempio per diagnosticare i tumori, attraverso il loro incredibile olfatto). Pensate alle infinite applicazioni che potrebbero potenziare le performance già mirabolanti dei cani-guida per i ciechi, o dei rescue-dog o dei cani anti-esplosivo, che potrebbero far sapere a distanza che tipo di esplosivo hanno trovato.

La cosa è possibile grazie a un’attrezzatura fornita di sensori, che monitora tutte le reazioni dei cani – si sa che il loro è un linguaggio prettamente corporeo – e prende nota anche dello stato fisico dell’animale, come per esempio la temperatura e il battito cardiaco, informazioni anch’esse utili per capire meglio il suo stato emotivo. Questo video chiarisce meglio il concetto.

Il dispositivo indossabile permette poi di sapere dov’è il cane e cosa sta facendo anche quando non lo vediamo. Alcuni speaker e vibrazioni riescono a far capire a lui le nostre intenzioni anche senza vederci o sentirci direttamente. Ma soprattutto 4 sensori ai lati del collo gli consentono, mordendoli o strattonandoli, di segnalare informazioni abbastanza precise, che ognuno potrà personalizzare a seconda dell’utilizzo dell’animale. Ecco, questo è il massimo che la tecnologia può fare, al momento, ed è straordinario sì, ma no, non si avvicina molto a un vero e proprio dialogo.

Del resto i progetti che promettevano di far “parlare” i cani, addirittura traducendo in simultanea i loro pensieri, non hanno finora mai avuto buon esito. Da ultima, questa idea finanziata su Indiegogo lo scorso anno, e divenuta virale, raccolse più del doppio dei 10mila dollari richiesti. Ancora però non si è visto alcun dispositivo, e restano tanti i dubbi sulla sua potenziale efficacia. Diciamo che ci sono buone possibilità che non ci sarà mai alcun vero e proprio traduttore cane-uomo perché un cane che parla come un uomo non è, semplicemente, possibile per il cane. Ma, in fondo, la magia che ci lega al nostro animale non è forse proprio basata su un legame che tralascia le parole?